Cardinale Francesco Marchisano

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Cenni biografici e profilo (1929 – 2014)[1]

Il Cardinale Francesco Marchisano, Presidente emerito dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (U.L.S.A.), Vicario Generale emerito del Santo Padre per la Città del Vaticano, Arciprete emerito della Patriarcale Basilica Vaticana, Presidente emerito della Fabbrica di San Pietro, Presidente emerito della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Presidente emerito della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, nacque a Racconigi, arcidiocesi di Torino (Italia), il 25 giugno 1929.

Compiuti gli studi nei Seminari dell'arcidiocesi torinese: il ginnasio a Giaveno (1940-1945), la Filosofia a Chieri (1945-1948), la Teologia a Torino (1948-1949) e a Rivoli Torinese (1949-1952), venne ordinato sacerdote nella Cattedrale di Torino dal Cardinale Maurilio Fossati il 29 giugno 1952. A Roma completò i suoi studi in vista dell'insegnamento al Seminario di Rivoli. Nella capitale divenne alunno del Pontificio Seminario Lombardo dal 1952 al 1956. Durante questi anni consegui la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma (1954) e la Laurea in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Nel 1956 il Cardinale Pizzardo lo chiamò presso l'allora Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli studi, nominandolo Aiutante di studio per la sezione dei «Seminari». Dal giugno del 1969 all’ottobre 1988 fu Sotto-Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

Il 6 ottobre 1988 venne nominato Vescovo titolare di Populonia (Arcivescovo dal 9 luglio 1994) e Segretario della Pontificia Commissione per la Conservazione del patrimonio artistico e storico della Chiesa. Il Santo Padre Giovanni Paolo II lo ordinò Vescovo nella Basilica Vaticana il 6 gennaio 1989.

Il 25 marzo 1993 vennero ridefinite le competenze della Commissione, che prese il nuovo nome di «Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa» e il 3 maggio successivo Mons. Marchisano ne fu nominato Presidente. Mantenne questo incarico per più di dieci anni, fino al 13 ottobre 2003.

Il 4 settembre 1991 era stato nominato Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, rimanendone alla guida fino al 28 agosto 2004.

Membro della Commissione Permanente per la Tutela dei Monumenti Storici ed Artistici della Santa Sede dal 1990, ne fu Presidente dal marzo 2003 al 3 luglio 2009.

In virtù dei suoi incarichi, venne nominato membro del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, quindi della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Allo stesso modo fu Presidente della Commissione Artistico-Culturale del Grande Giubileo dell'Anno 2000.

Il 24 aprile 2002 venne nominato Arciprete della Patriarcale Basilica Vaticana, Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro, succedendo al Cardinale Virgilio Noè.

Mantenne gli incarichi di Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano e di Presidente della Fabbrica di San Pietro fino al 5 febbraio 2005 e quello di Arciprete della Patriarcale Basilica Vaticana fino al 31 ottobre 2006, passando poi le consegne a S.E. Mons. Angelo Comastri, Suo Coadiutore.

Il 5 febbraio 2005 fu nominato Presidente dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (U.L.S.A.), incarico che mantenne fino al 3 luglio 2009.

Tra gli altri uffici ricoperti, vi furono quello di Presidente della Fondazione Giovanni XXIII (dal 20 ottobre 1988) e quello di Membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (dal 28 settembre 1993). Ricevette due lauree honoris causa: in Sacra Liturgia e in Scienze dell'Educazione. Partecipò in Italia a vari Comitati Nazionali istituiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; dal 1995 fu anche membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ricevette dall'estero numerose benemerenze e prese parte ad importanti summit internazionali.

Da Giovanni Paolo II fu creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 ottobre 2003, Diacono di S. Lucia del Gonfalone.

Grati al Signore per l'efficace contributo dato dal nostro Presidente emerito, durante tutti i 56 anni di servizio fedele alla Sede Apostolica ed, in particolare, all’ULSA dal 5 febbraio 2005 al 3 luglio 2009, memori del prezioso servizio e dell’amabilità del suo tratto, eleviamo preghiere di intercessione perché Dio Padre lo accolga nella Sua casa.

 

Telegramma di cordoglio del Santo Padre

per la scomparsa del Cardinale Francesco Marchisano, 28.07.2014

 

Telegramma del Santo Padre

A SUA ECCELLENZA REVERENDISSIMA

MONS. CESARE NOSIGLIA

ARCIVESCOVO DI TORINO

VIA VAL DELLA TORRE 3 10149 TORINO

APPRESA LA NOTIZIA DELLA MORTE DEL CARDINALE FRANCESCO MARCHISANO, ILLUSTRE FIGLIO DI CODESTA TERRA, DESIDERO ESPRIMERE A VOSTRA ECCELLENZA, AL PRESBITERIO E ALL'INTERA COMUNITÀ DIOCESANA, COME PURE AI PARENTI E AGLI AMICI DEL COMPIANTO PORPORATO, SENTIMENTI DI PROFONDO CORDOGLIO. PENSO CON AFFETTO A QUESTO CARO PASTORE CHE PER TANTI ANNI HA PRESTATO LA SUA SOLERTE COLLABORAZIONE ALLA SEDE APOSTOLICA, SPECIALMENTE NELLA CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA E POI QUALE ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, INFINE COME PRESIDENTE DELL'UFFICIO DEL LAVORO DELLA SEDE APOSTOLICA. EGLI LASCIA LA TESTIMONIANZA DI UNA VITA SPESA NELL'ADESIONE GENEROSA ALLA PROPRIA VOCAZIONE, QUALE SACERDOTE E VESCOVO SOLLECITO PER LE NECESSITÀ DEI FEDELI E SENSIBILE AL MONDO DELL'ARTE E DELLA CULTURA. INNALZO PREGHIERE DI SUFFRAGIO PERCHÉ IL SIGNORE LO ACCOLGA NEL GAUDIO E NELLA PACE ETERNA, ED INVIO A QUANTI CONDIVIDONO IL DOLORE PER LA SUA SCOMPARSA LA CONFORTATRICE BENEDIZIONE APOSTOLICA.

FRANCISCUS PP.

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OMELIA  PRONUNCIATA DAL CARDINALE ANGELO SODANO, DECANO DEL COLLEGIO CARDINALIZIO

alle esequie nella Basilica di San Pietro

dove Papa Francesco ha presieduto il rito dell’ultima commendatio e della valedictio

(30 luglio 2014)

 

Cari concelebranti, fratelli e sorelle nel Signore! Con grande commozione siamo convenuti intorno all'altare del Signore, per dare l’estremo saluto al nostro caro cardinale Francesco Marchisano .

All’età di 85 anni egli ha concluso la sua esistenza terrena, vissuta per ben 62 anni come ministro del Signore, brevemente a Torino e poi per 58 anni al servizio della Chiesa di Roma. Qui, infatti, nel lontano 1956 il Papa Pio XII l’aveva chiamato per lavorare nell’allora Congregazione dei Seminari e delle Università degli studi.

A Roma egli visse intensamente il suo sacerdozio, lavorando con il suo stile silenzioso e metodico, uno stile che richiama quello delle api che campeggiano nello stemma del Papa Urbano VIII, posto a suo ricordo in questa basilica. Con metodo silenzioso si dedicò anche a vere opere di carità, in particolare in un istituto per sordomuti per ben trent’anni.

Dopo i primi 30 anni passati al servizio dell’Educazione cattolica e i successivi quindici anni dedicati alla cura del Patrimonio artistico e storico della Chiesa, l’arcivescovo Marchisano veniva annoverato nel Collegio cardinalizio dal Papa Giovanni Paolo II, ora santo, che poi lo chiamò al servizio di questa basilica come suo arciprete, affidandogli pure l’ufficio di suo vicario generale per la Città del Vaticano.

Ora, di fronte alla sua dipartita da questo mondo, oggi noi vogliamo ringraziare il Signore per avercelo dato. In realtà, ogni Eucarestia è un inno di ringraziamento al Padre che sta nei Cieli e noi oggi vogliamo ringraziarlo per il dono che ci ha fatto, donandoci questo suo generoso ministro. L’Eucarestia è un sacrificio di ringraziamento al Padre per tutto ciò che ha operato in mezzo a noi con la creazione e la redenzione, ma lo è anche per le meraviglie di grazia che Egli ogni giorno compie nella sua Chiesa. Ed è con questi sentimenti di riconoscenza che noi oggi vogliamo celebrare quest’Eucarestia. Allo stesso tempo, la Chiesa, nostra Madre, ci invita ad offrire questo sacrificio eucaristico per un’altra finalità, qual è quella della remissione dei peccati. Certo, noi chiediamo la remissione dei peccati dell’intera comunità della Chiesa che, come ci dice il concilio Vaticano II è, allo stesso tempo, santa e sempre bisognosa di purificazione, simul sancta et semper purificanda (Lumen Gentium, numero 8). Ed è con questi sentimenti che noi oggi ci rivolgiamo al Signore, pregando per l’eterno riposo del nostro caro confratello.

Miei fratelli, le letture che or ora sono state proclamate sono poi tutte un invito a rinnovare il nostro atteggiamento cristiano di fronte alla morte. Nella prima lettura è l’Apostolo Giovanni che ci ha ricordato la beatitudine della morte nel Signore: «Beati coloro che muoiono nel Signore». Nel discorso della montagna Gesù ci aveva già parlato di otto beatitudini promesse ai suoi discepoli. Ora l’apostolo Giovanni ci ha parlato di un’altra beatitudine, la beatitudine di chi muore nel Signore. Nella seconda lettura è l’Apostolo Paolo che di fronte alla morte ha invitato i suoi contemporanei a guardare al Salvatore che un giorno «trasfigurerà il nostro misero corpo mortale, per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3, 20-21). Nel Vangelo, infine, è lo stesso Gesù che ci ha ripetuto le parole rivolte ai suoi discepoli: «Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore» (Gv 14, 1-6). Noi oggi preghiamo perché una di queste dimore sia riservata al nostro caro cardinale Francesco.

Proprio per questo, al termine di questa santa messa, noi canteremo il noto inno della liturgia dei defunti: In Paradisum deducant te Angeli, in Paradiso ti accompagnino gli Angeli! Soggiungeremo poi: «Al tuo arrivo ti accolga il coro degli angeli, con i santi, ed i martiri ti conducano alla santa Gerusalemme!». Noi oggi vorremmo aggiungere: Ti accolga, caro Francesco, la Madre del Salvatore, che tu tanto hai amato in terra! Ti accolgano i santi della tua cara terra torinese, specialmente don Bosco e il Cottolengo, che tu tanto hai venerato. Che tu abbia con loro il riposo eterno!

Fonte: L’Osservatore Romano - 31 luglio 2014