Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M.

IN MEMORIA DEL CARDINALE
JAN PIETER SCHOTTE, C.I.C.M.
PRESIDENTE DELL’UFFICO DEL LAVORO DELLA SEDE APOSTOLICA
DAL 14 APRILE 1989 AL 10 GENNAIO 2005

 

Il Sommo Pontefice alle esequie del Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M.

Omelia pronunciata dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 14 gennaio 2005 durante le esequie celebrate nella Basilica di San Pietro*

1. “Beati gli operatori di pace…” (Mt 5,9). Le parole di Cristo ci illuminano e confortano in questa mesta liturgia, con la quale prendiamo commiato dal venerato Fratello, il caro Cardinale Jan Pieter Schotte.

Egli è stato un uomo di pace! Ha fatto del valore della pace uno dei punti qualificanti del suo lungo ed intenso servizio alla Chiesa universale e, in particolare, alla Santa Sede. Era così convinto che il cristiano deve testimoniare la pace, da scegliere come motto episcopale: “Parare viam Domino pacis”. Nel motto è riconoscibile il riferimento a san Giovanni Battista, Patrono della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria, alla quale egli apparteneva. Compito del Battista, infatti, era quello di “preparare le strade al Signore” (cfr Lc 1,76). Il Cardinale Schotte volle aggiungere l’esplicita menzione della pace ponendola accanto al nome del Signore - “Parare viam Domino pacis” - quasi a sottolineare che solo nell’accoglienza di Cristo e del suo Vangelo si può raggiungere la vera pace (cfr Sap 3,3).   

2. Dopo aver svolto importanti mansioni all’interno della sua Famiglia religiosa, il defunto Cardinale per oltre trent’anni ha generosamente e instancabilmente messo a disposizione della Curia Romana le sue molteplici doti di intelligenza, di umanità e di spiritualità, ricoprendo vari incarichi. Penso al lavoro da lui svolto dapprima in Segreteria di Stato, poi nella Pontificia Commissione “Iustitia ed Pax”, dalla quale lo chiamai, in seguito, a svolgere il ruolo di Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. Né posso dimenticare quanto egli ha fatto, tra l’altro, in qualità di Presidente dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.

Instancabile artefice di comunione, egli ha collaborato attivamente all’universale sollecitudine pastorale del Successore di Pietro.

3. Ricordiamo questo nostro caro e venerato Fratello come testimone dell’amore che proviene da Dio e che costituisce il fondamento dell’unità della Chiesa (cfr 1 Gv 3,14-16). Ci conforta la speranza che egli stia ora contemplando faccia a faccia il “Signore della pace”, che tanto ha amato e generosamente servito durante la vita.

Lo accolga Iddio misericordioso nel suo Regno di pace. Lo accompagni la Vergine Immacolata a ricevere il premio promesso ai servi buoni e fedeli del Vangelo. Amen!

* Cfr. L’Osservatore Romano, 15 gennaio 2005, p. 5.

Cenni biografici

Il 10 gennaio 2005 è morto, in Roma, l'Eminentissimo Sig. Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M.,Presidente di questo Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (ULSA).

Jan Pieter Schotte, nato il 29 aprile 1928 a Beveren-Leie, diocesi di Brugge (Belgio) è accolto, nel 1946 a Bruxelles, nella Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (Missionari di Scheut), C.I.C.M;. è ordinato sacerdote il 3 agosto 1952; è consacrato da Giovanni Paolo II Vescovo titolare di Silli il 6 gennaio 1984; è promosso Arcivescovo il successivo 26 aprile; è creato da Giovanni Paolo II Cardinale della Diaconia di San Giuliano dei Fiamminghi il 26 novembre 1994.

Molto intensa è stata la sua opera a servizio della Santa Sede; in particolare la sua attività quale Segretario prima e poi Vice Presidente della Pontificia Commissione «Justitia et Pax» e successivamente, dal 1985 al 2004, quale Segretario del Sinodo dei Vescovi.

Nel 1982 è chiamato a presiedere la Commissione di contatto, composta da Rappresentanti delle Amministrazioni della Santa Sede e della Associazione Dipendenti Laici Vaticani (A.D.L.V.), per la soluzione dei problemi che insorgono nell'ambito del lavoro vaticano, favorendo la mutua fiducia e comprensione e realizzando quello spirito di solidarietà che è stato messo in grande rilievo dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II nella enciclica «Laborem exercens».

La intensa attività della Commissione negli anni 1983-1984, alla luce della Lettera del Santo Padre del 20 novembre 1982 circa il significato del lavoro prestato alla Sede Apostolica, ha contribuito nel 1985 al riassetto retributivo-funzionale del personale delle Amministrazioni della Santa Sede.

Nel 1983 è chiamato a presiedere la Commissione mista, composta da Rappresentanti delle Amministrazioni della Santa Sede e della Associazione Dipendenti Laici Vaticani (A.D.L.V.) per il «Regolamento unico per il personale della Sede Apostolica»; è confermato Presidente nel 1987 ed i lavori della Commissione si concludono nel 1990 con la presentazione alla Superiore Autorità del Progetto di «Regolamento Generale per il Personale della Sede Apostolica».

I lavori della «Commissione di contatto» sempre presieduta da S.E. Mons. Schotte proseguono nel corso degli anni e contribuiscono alla previsione dell' «Ufficio Centrale del Lavoro» nella Costituzione Apostolica «Pastor Bonus», in data 28 giugno 1988, del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II che, il successivo 1 gennaio 1989, con Motu Proprio «Nel primo anniversario», istituiva l'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (ULSA) e ne approvava lo Statuto.

Dal 14 Aprile 1989 fino alla sua morte il Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M., è stato Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica sviluppando e potenziando le attività finalizzate alla realizzazione ed al consolidamento della Comunità di lavoro costituta da quanti – uomini e donne, sacerdoti, religiosi e laici – , si prodigano nei dicasteri ed uffici della Sede Apostolica, al servizio della Chiesa Universale: documentano tale attività i Bollettini dal n. 1 al n. 12 dell'ULSA.

Grati al Signore per l'efficace contributo dato dal nostro Presidente, durante tutti gli anni di servizio fedele alla Sede Apostolica, eleviamo preghiere di intercessione perché Dio Padre lo accolga nella Sua casa.